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Presentación 🇦🇷

 

Es  la segunda oportunidad que tengo de disponer de una página web dedicada a los italianos en Olavarría a manera simbólica, con la idea de que a través de la misma puedan tener acceso todos los italianos en el mundo.  

Como descendiente de italianos, desde lo más profundo de mi corazón   poder  expresar mi agradecimiento inconmensurable   a mis abuelos paternos Doña Julia  Frontalini  y Don Nazareno Fanesi quienes eran provenientes de Osimo al suroeste de  Ancona,  en la  Región de Le Marche,  y a mi abuelo materno Don Eugenio Rossi proveniente de Friuli Venezia Giulia, al noroeste de Italia, y mi abuela materna  Ángela Zappa.

Mi amor por Italia vino de la mano de mi abuela Julia quien fuese la matriz generadora, no por ser ella intelectual dado que no sabía ni leer ni escribir, sin embargo estaba dotada de una inteligencia privilegiada y un espíritu fortalecido por una profunda y obsesiva Fe Cristiana, casada ella con mi abuelo Nazareno a quien no tuve el honor de conocer dado que falleció trágicamente una noche de tormenta mientras estaba en su rancho.

La abuela Julia enviudo estando embarazada de 5 meses de su noveno hijo, entre ellos mi padre quien alcanzaba la edad de 9 años y quedando como arrendataria de los propietarios de Colonia Broggi.

La abuela Julia era la que, en su cocoliche y quizá por su amor y nostalgia a su osino natal, hablaba del jardín de Italia, de su casa, con su establo, vacas, ovejas y caballos; en la parte inferior de la casa estaban los animales y la parte superior era la vivienda.

Vivió, sufrió, imaginó y desarrolló su dura vida en su rancho, en un campo que no era suyo,  el mismo era propiedad de un terrateniente que se apellidaba Broggi, quien había adquirido esas tierras, de la familia Álvarez de Toledo;  lugar donde hay una estación homónima,  dado que a fines del siglo XIX y principio del siglo XX  se acostumbraba habilitar estaciones de trenes, como  el siempre ponderado Ferrocarril Provincial, ex Belgrano.

Cada día me levanto inspirado en mi otro abuelo, Eugenio Rossi, así asentado en Argentina, aunque su verdadero apellido era Rosso; algo que  descubrí hace  3 años, cuando yo era Agente Consular de Italia en Olavarría, al  pedir la partida  de nacimiento de mi abuelo y allí figuraba como Rosso o sea que él y sus 11 hijos fallecidos en la actualidad y todos sus descendientes llevan el apellido Rossi. Grande fue mi sorpresa por esta situación e inmediatamente me comuniqué con mi hermana y le pedí que trasmitiera esta noticia a todos mis primos, al menos los que aun viven.

 Mi abuelo Eugenio, vino de muy pequeño de Friuli Venezia Giulia, su pueblo natal, acompañado solo por su padre, ya que  su madre no pudo viajar por estar muy enferma, sin embargo mi  bisabuelo estaba encandilado por América, no precisamente la del Norte sino por Argentina y decidió radicarse en el Partido de Lobos, provincia de Buenos Aires, dado que allí  estaban dos hermanos mayores de mi abuelo, “Antonio y Pedro”  con el tiempo, Eugenio fue aprendiendo las costumbres del trabajo rural.

La vida  marcó a mi abuelo de forma  dramática, cuando su padre Antonio se suicidó,  esto quedó gravado siempre en su historia personal, ya que tristemente  fue él  quien lo encontró ahorcado.

Con el correr de tiempo realizó todo tipo de tareas y a los 23 años se caso con mi abuela Ángela Zappa.

Según relató mi madre María Celina, la cual recuerdo con profundo cariño, mi abuelo chicaba tabaco, refería el carácter severo y osco de su padre y que para ella no era justo el trato que le daba a mi abuela Ángela. Pero eso era constante en aquella época, hablamos de 1920 al 1940, cuando los matrimonios, por lo general eran un patriarcado y en menor medida un matriarcado. 

De esta manera mi intención  es  darle matices familiares con cierto enfoque psicológico ya que ejerzo esta profesión en la actualidad y en mi inconsciente, desde muy pequeño ha sido una motivación el comportamiento de mi familia.

En esta página alguno de los temas serán de índole sentimental, emotivo y a medida que me lo permita mi profesión, también  volcaré todo lo relacionado con lo Itálico, porque en nuestra Argentina, después de España, es el país con más  descendiente de Italianos, seguidos por los Portugueses y sin temor a equivocarme en  4º o 5º lugar, los Alemanes.

Es por  este motivo que  nuestra Argentina sería como la “Cuna del Mundo”.

Presentazione 🇮🇹


E la seconda volta che ho a disposizione una pagina web dedicata agli italiani residenti in Olavarría, con l’idea che, in maniera simbolica, ne abbiano accesso tutti gli italiani nel mondo.

Come discendente di italiani, dal più profondo del mio cuore voglio esprimere il mio ringraziamento incommensurabile ai miei nonni paterni, Donna Julia Frontalini e Don Nazareno Fanesi, provenienti di Osimo, al Sudovest di Ancona nella regione Le Marche; a mio nonno materno Don Eugenio Rossi proveniente di Friuli Venezia Giulia, al nordovest di Italia, ed a mia nonna materna Angela Zappa.

Il mio amore per l’Italia è venuto della mano di mia nonna Julia, lei è stata la matrice che l’ha generato, non perché intellettuale, dato che non sapeva né leggere né scrivere, ma era dotata di una intelligenza privilegiata e di uno spirito consolidato da una profonda e ossessiva fede cristiana. Era sposata con mio nonno Nazareno, il quale non ho avuto l’onore di conoscere, dato che è morto in maniera tragica una notte, nel mezzo di un forte temporale, mentre era nella sua fattoria. Nonna Julia è rimasta vedova incinta di cinque mesi del suo nono figlio, tra loro mio padre, il quale aveva raggiunto l’età di nove anni, ed è diventata l’affittuaria dei proprietari di Colonia Broggi.

Nonna Julia era quella che, nella sua lingua metà italiana-metà spagnola, detta “cocoliche”, e anche forse per l’amore e la nostalgia del suo Osimo natale, parlava del giardino di Italia, della sua casa con la stalla, le mucche, pecore e cavalli; nella parte inferiore della casa stavano gli animali, e in quella superiore le abitazioni.

Ha vissuto, sofferto, ha immaginato e portato avanti la sua dura vita in una fattoria e in un campo non suo, ma di proprietà di un ricco benestante di cognome Broggi, il quale l’aveva acquistato  alla famiglia Alvarez, di Toledo; lì c’è una stazione omonima, perché  tra la fine del S.XIX e l’inizio del S.XX era abitudine abilitare delle ferrovie, come il sempre ben ponderato Ferrocarril Provincial, ex-Belgrano.

Ogni giorno mi alzo ispirato nel mio altro nonno, Eugenio Rossi, registrato così in Argentina, ma il suo vero cognome era Rosso; questo l’ho scoperto ai tempi in qui facevo l’agente consolare di Italia in Olavarría, quando ho chiesto il suo certificato di nascita ho notato che era stato iscritto con il cognome Rosso, vuol dire che lui e i suoi undici figli, attualmente deceduti, e tutti i suoi discendenti portano il cognome Rossi. Grande è stata la mia sorpresa, e subito mi sono messo in contatto con mia sorella, chiedendole di comunicare questa novità a tutti i miei cugini, o per lo meno a quelli che sono ancora in vita.

Mio nonno Eugenio è arrivato quando era molto piccolo dal Friuli-Venezia-Giulia, il suo paese natale, accompagnato soltanto da suo padre, visto che sua madre non poteva viaggiare perché molto malata; eppure mio bisnonno era abbagliato dall’America, non quella del Nord ma quella del sud, precisamente Argentina, e ha deciso di stabilirsi nel distretto di Lobos, provincia di Buenos Aires, dove abitavano anche i due fratelli maggiori “Antonio e Pedro”. Con il passare del tempo mio nonno imparava sempre di più il lavoro rurale.

La vita segnò mio nonno in forma drammatica, suo padre Antonio si è suicidato e questo è rimasto impreso per sempre nella sua storia personale, visto che è stato lui a trovarlo impiccato.

Con il passare del tempo ha fatto tutti i tipi di mestieri, e all’età di ventitré anni si è sposato con mia nonna Angela Zappa.

D’accordo con il racconto di mia madre Maria Celina, che ricordo con profondo  amore, mio nonno masticava tabacco, aveva il carattere severo e   scontroso di suo padre, e lei considerava che non era giusto nella forma di trattare  mia nonna. Ma questo atteggiamento era una costante a quell’epoca, parliamo degli anni che vanno dal mille novecento venti al mille novecento quaranta, quando i matrimoni in genere erano un patriarcato e, in minore misura, un matriarcato.

Così, la mia intenzione è quella di fornire aspetti famigliari con un certo approccio psicologico, giacché svolgo questa professione nella attualità, e nel mio inconscio, da molto piccolo è stata una motivazione il comportamento della mia famiglia.

In questa pagina, alcuni temi saranno di indole sentimentale, emotivo, e man mano me lo permetta la mia professione, ne verserò tutto quello riguardante l’italico, perché la nostra Argentina, dopo la Spagna, è la nazione con più discendenti di italiani, seguita dai portoghesi e senza timore di sbagliarmi, al 4° o 5° posto, dai tedeschi. Ed è per questo motivo che la nostra Argentina sarebbe qualcosa come la “Culla del Mondo”.

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